Tuesday, November 25, 2014

Venerdi 28 novembre, presentazione @operazionidigov a Bologna

Grazie all'Associazione Radicale Piero Capone, venerdì 28 novembre, alle ore 18.30 presso il Bar Pasticceria Santo Stefano in Piazza Stanto Stefano 3 a Bologna, si presenta il libro "Operazione Idigov, come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni Unite", di Marco Perduca. 

Con l'autore saranno presenti Monica Mischiatti, segretaria dell'Associazione, Marco Beltrandi, Deputato nella XV e XVI legislatura e Matteo Marchesini, scrittore e saggista.

Saturday, September 13, 2014

Monday, September 8, 2014

E l'11 settembre a Milano!

Solo per una sera HomeMade54 si trasforma in un salotto letterario per "Operazione Idigov"!

Giovedì 11 settembre alle ore 20 ospiteranno la presentazione del libro di Marco Perduca, con introduzione di Emma Bonino. Saranno presenti l'autore, già senatore radicale e rappresentante del Partito Radicale Transnazionale all'ONU, Andrea Riscassi, giornalista della Rai, fondatore dell’associazione AnnaViva dedicata ad Anna Stepanovna Politkovskaja, e Christian Rocca, direttore di IL, il mensile del Sole 24 Ore.

Un occasione per affrontare la Russia di Putin, i meccanismi delle istituzioni internazionali, la difesa dei diritti umani.

Il costo dell’incontro è di 12 euro che comprende l'iscrizione aHomemade 54, un aperitivo con stuzzichini e un piatto forte.
Con altri 10 sarà possibile acquistare il libro (e farselo dedicare dall'autore). È necessaria la prenotazione: info@homemade54.it

Saturday, September 6, 2014

oggi presentazione @operazionidigov a Genova #festaunita ore 1830

Sabato 6 settembre, alle ore 18.30 allo spazio libri della Festa dell'Unità di Genova, Area Porto Antico, con Pierfranco Pellizzetti, saggista per Critica Liberale e MicroMega e opinionista del Fatto Quotidiano, si presenta il libro "Operazione Idigov, come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni unite" di Marco Perduca

Monday, September 1, 2014

recensione di @operazionidigov di @ilarzip per @tempoweb

La volta che il Partito Radicale sconfisse Putin al Consiglio delle Nazioni Unite

Ilari Valbonesi

Sullo sfondo di miseria e orrore della seconda guerra russo - cecena del 1999, tra corpi stuprati, rastrellati e morti sotto le bombe o per torture nei centri di «filtraggio» e detenzione, il Partito Radicale Transnazionale concede il diritto di tribuna all`ONU al parlamentare ceceno Akhyad Idigov. 

Il suo intervento alla 56a Sessione della Commissione per i Diritti Umani a Ginevra è durissimo: condanna fermamente le gravi violazioni dei diritti umani commessi dalla Russia in Cecenia, invoca l'adozione di misure internazionali per porvi fine. Un mese dopo la Federazione Russa chiede l`espulsione del Partito dal Consiglio economico e sociale dell`Onu, dietro l`infamante accusa

di aver fatto parlare un pericoloso terrorista ceceno. Attraverso documenti ufficiali, confidenze, fitte corrispondenze tra Bruxelles-Strasburg -Roma-NewYork, radiocronache, memorandum interni e ricordi personali, Marco Perduca, rappresentante del Partito Radicale all'ONU, archivia que sta b attaglia difensiva durata cinque intensi mesi in «Operazione Idigov. Come il Part to Radicale sconfisse Putin all`ONU» (Reality Book 2014); un libro che porta il lettore all'interno del Palazzo di Vetro su di una scacchiera incandescente, dove ogni pezzo haun suo movimento imprevedibile - ambasciatori, funzionari, delegati, sciami di pedine - arte della diplomazia in carne ed ossa. Salutato come un rivoluzionario «pezzo di storia» da Emma Bonino che ne cura l/introduzione, «Operazione Idigov» è il ritratto di un Partito Transnazionale, «l'unica vera internazionale», con l'adesione diretta dei singoli e la nonviolenza come strumento di lotta politica, che dal 1995, grazie allo status consultivo di prima categoria presso l'ECOSOC, dialoga con i potenti del mondo e nel contempo si oppone alle loro violazioni: con le campagne per l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale, l` adozione della Risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali, la messa al bando delle mutilazioni genitali femminili. 


Il 18 ottobre 2000, l`assemblea del Consiglio respinge la richiesta di espulsione avanzata dalla Federazione Russa. Un successo del Pr e per il diritto di tutte le ONG di esprimere il proprio pensiero ma che coincide con la drammatica notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Antonio Russo, giornalista militante, inviato di Radio Radicale, che stava conducendo un`inchiesta sull`uso di armi non convenzionali in Cecenia e in procinto di tornare in Italia con documenti sulle atrocità della guerra. In un'epoca di difficile globalizzazione democratica, in cui fanatismo e indifferentismo, volontà di dominio e censura si rafforzano l`un l`altro, la dedica dell`autore alla memoria del giornalista scomparso e «del suo telefono satellitare» ha un valo re prefativo e il sapore di un`istanza etica: non c'è democrazia senza trasmissione, memoria storica delle vittime, polifonia del dialogo,
tutela dei diritti umani.

Tuesday, August 19, 2014

@operazionidigov recensione su @ilgarantista di @DarioVese

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  • Operazione Idigov
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“If you don't do it nobody else will”, se non lo fate voi non lo farà nessun altro. E' una storia che si ripete, un copione sempre uguale. Per disinteresse interessato degli altri, tocca a voi! Questa volta l'invito viene pronunciato dal professor Michael van Walt van Praag, un olandese cosmopolita che è anche consulente del Dalai Lama, conosciuto quindi nei tempi in cui di tibetani si occupavano i perdigiorno e gli scrittori d'avanguardia. Inizia così la storia di come il Partito Radicale Transnazionale (Prt) ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni Unite. 
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  • E' la prima volta che una Ong riesce a spuntarla contro uno Stato, respingendo voto per voto la richiesta d'espulsione. Siamo nella primavera nel 2000, siamo alla fine della seconda guerra di Cecenia. Le accuse di Mosca erano di aver fatto parlare Idigov in Commissione diritti umani di Ginevra, e – questa è più simpatica – di essere finanziati dai trafficanti di droga. Akhyad Idigov è uno sconosciuto parlamentare ceceno, emissario di Maskhadov, che ha soprattutto l'incarico di imporre ai media e alle istituzioni i massacri ed il genocidio in corso. 
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  • L'autore Marco Perduca (già Senatore in Italia dal 2008 al 2013 ma qui in veste di ambasciatore del Partito all'Onu) racconta di come si possa mettere insieme questo mondo e quell'altro per salvare non tanto se stessi dall'espulsione quanto per consacrare una volta di più le proprie ragioni. Nel 1995 l'Onu ha conferito al Partito l'affiliazione di prima categoria, la più importante e concessa solo a poche organizzazioni, al Consiglio Economico e Sociale (Ecosoc). Tradotto, un'occasione squisita per chi storicamente apre brecce nei muri vetusti della tradizione e cerca compagni di lotta per innovare i mezzi in difesa dei diritti dell'uomo. Ora quei muri erano più spessi ma più sfidanti, gli amici più disparati e disperati. 
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  • Così, da quella postazione, si offriva la parola ai dissidenti d'ogni dove, senza cavillare troppo sulle ragione di ciascuno: era il diritto di tribuna praticato da Marco Pannella, dalla firma dei giornali extraparlamentari (Lotta Continua, Re Nudo) per consentirne la pubblicazione, alla più efficiente programmazione di Radio Radicale.
“Operazione Idigov” è un manuale di diplomazia multilaterale, pieno zeppo di particolari autobiografici tipici di chi fa l'artigiano del diritto. C'è anche un'ansia triste. Un lutto difficile che sarà creativo. Il compagno Antonio Russo, pressoché unico al mondo ancora presente in quelle zone, viene trovato ucciso in Georgia proprio nelle ore in cui i cinquantaquattro Paesi membri dell'Ecosoc si apprestano a votare sulla sorte del suo Partito.

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  • Colbacchi, baffoni sovietici, tuniche arancioni ed altre variopinte. Documenti segreti, sigle sconosciute ed almeno una decina di lingue per capirsi. Telefonate a tutte le ore, mail tra Roma, Ginevra e New York, radiocronache pirate su Radio Radicale, notti saltate e pasti dimenticati. Interrogatori, incontri con burocrati e diplomatici, in etiquette e nei sottoscala, chiacchierate origliate da una fantasia che mescola idiomi. 
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  • Ma poi, guerra. Di questo parliamo: le vittime dei conflitti transcaucasici sono pressoché le stesse delle guerre nella ex-Jugoslavia.
Lotta contro lo sterminio per fame nel mondo, moratoria per l'abolizione della pena di morte, creazione dei Tribunali ad hoc per l'ex-Jugoslavia e il Ruanda, istituzione della Corte penale internazionale, messa al bando delle mutilazioni genitali femminili. 
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  • Questo sono i radicali all'Onu. E' anche grazie al consenso maturato attorno a queste vittorie, oltre che per la capacità innata di intessere relazioni sulle proprie azioni e convinzioni, che si riesce a scamparla. Quello che pareva un gioco all'ultimo badge - con un trucchetto di sostituzioni si aprivano magicamente le porte del Palais des Nations a tibetani, uiguri, kosovari, falungong, montagnard, militanti di tutte le libertà, abolizionisti, e mille altri dimenticati – presto divenne l'occasione per mettere KO una superpotenza membro del Consiglio di Sicurezza. 
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  • Un caso di scuola, riformatore nel merito e nel metodo, messo in piedi dai quattro scalcagnati della Farnesina Radicale, i poco piazzati nelle cerchie onusiane ma tanto contagiosi da trasformare funzionari ingessati in compagni di strada. Ed oggi, seppur dopo tentativi di emissione mica da ridere, il Prt resta un megafono per i braccati e i vessati della terra, popoli non rappresentati, vittime di giustizia sommaria: un partito di servizio. Il diritto di parola è solo subordinato al canonico “intervengo a nome e per conto del Partito Radicale Transnazionale”. E' la procedura.


    Marco Perduca
, 
  • Reality Book
  • 270 pp – 18 euro