Tuesday, August 19, 2014

@operazionidigov recensione su @ilgarantista di @DarioVese

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  • Operazione Idigov
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“If you don't do it nobody else will”, se non lo fate voi non lo farà nessun altro. E' una storia che si ripete, un copione sempre uguale. Per disinteresse interessato degli altri, tocca a voi! Questa volta l'invito viene pronunciato dal professor Michael van Walt van Praag, un olandese cosmopolita che è anche consulente del Dalai Lama, conosciuto quindi nei tempi in cui di tibetani si occupavano i perdigiorno e gli scrittori d'avanguardia. Inizia così la storia di come il Partito Radicale Transnazionale (Prt) ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni Unite. 
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  • E' la prima volta che una Ong riesce a spuntarla contro uno Stato, respingendo voto per voto la richiesta d'espulsione. Siamo nella primavera nel 2000, siamo alla fine della seconda guerra di Cecenia. Le accuse di Mosca erano di aver fatto parlare Idigov in Commissione diritti umani di Ginevra, e – questa è più simpatica – di essere finanziati dai trafficanti di droga. Akhyad Idigov è uno sconosciuto parlamentare ceceno, emissario di Maskhadov, che ha soprattutto l'incarico di imporre ai media e alle istituzioni i massacri ed il genocidio in corso. 
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  • L'autore Marco Perduca (già Senatore in Italia dal 2008 al 2013 ma qui in veste di ambasciatore del Partito all'Onu) racconta di come si possa mettere insieme questo mondo e quell'altro per salvare non tanto se stessi dall'espulsione quanto per consacrare una volta di più le proprie ragioni. Nel 1995 l'Onu ha conferito al Partito l'affiliazione di prima categoria, la più importante e concessa solo a poche organizzazioni, al Consiglio Economico e Sociale (Ecosoc). Tradotto, un'occasione squisita per chi storicamente apre brecce nei muri vetusti della tradizione e cerca compagni di lotta per innovare i mezzi in difesa dei diritti dell'uomo. Ora quei muri erano più spessi ma più sfidanti, gli amici più disparati e disperati. 
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  • Così, da quella postazione, si offriva la parola ai dissidenti d'ogni dove, senza cavillare troppo sulle ragione di ciascuno: era il diritto di tribuna praticato da Marco Pannella, dalla firma dei giornali extraparlamentari (Lotta Continua, Re Nudo) per consentirne la pubblicazione, alla più efficiente programmazione di Radio Radicale.
“Operazione Idigov” è un manuale di diplomazia multilaterale, pieno zeppo di particolari autobiografici tipici di chi fa l'artigiano del diritto. C'è anche un'ansia triste. Un lutto difficile che sarà creativo. Il compagno Antonio Russo, pressoché unico al mondo ancora presente in quelle zone, viene trovato ucciso in Georgia proprio nelle ore in cui i cinquantaquattro Paesi membri dell'Ecosoc si apprestano a votare sulla sorte del suo Partito.

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  • Colbacchi, baffoni sovietici, tuniche arancioni ed altre variopinte. Documenti segreti, sigle sconosciute ed almeno una decina di lingue per capirsi. Telefonate a tutte le ore, mail tra Roma, Ginevra e New York, radiocronache pirate su Radio Radicale, notti saltate e pasti dimenticati. Interrogatori, incontri con burocrati e diplomatici, in etiquette e nei sottoscala, chiacchierate origliate da una fantasia che mescola idiomi. 
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  • Ma poi, guerra. Di questo parliamo: le vittime dei conflitti transcaucasici sono pressoché le stesse delle guerre nella ex-Jugoslavia.
Lotta contro lo sterminio per fame nel mondo, moratoria per l'abolizione della pena di morte, creazione dei Tribunali ad hoc per l'ex-Jugoslavia e il Ruanda, istituzione della Corte penale internazionale, messa al bando delle mutilazioni genitali femminili. 
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  • Questo sono i radicali all'Onu. E' anche grazie al consenso maturato attorno a queste vittorie, oltre che per la capacità innata di intessere relazioni sulle proprie azioni e convinzioni, che si riesce a scamparla. Quello che pareva un gioco all'ultimo badge - con un trucchetto di sostituzioni si aprivano magicamente le porte del Palais des Nations a tibetani, uiguri, kosovari, falungong, montagnard, militanti di tutte le libertà, abolizionisti, e mille altri dimenticati – presto divenne l'occasione per mettere KO una superpotenza membro del Consiglio di Sicurezza. 
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  • Un caso di scuola, riformatore nel merito e nel metodo, messo in piedi dai quattro scalcagnati della Farnesina Radicale, i poco piazzati nelle cerchie onusiane ma tanto contagiosi da trasformare funzionari ingessati in compagni di strada. Ed oggi, seppur dopo tentativi di emissione mica da ridere, il Prt resta un megafono per i braccati e i vessati della terra, popoli non rappresentati, vittime di giustizia sommaria: un partito di servizio. Il diritto di parola è solo subordinato al canonico “intervengo a nome e per conto del Partito Radicale Transnazionale”. E' la procedura.


    Marco Perduca
, 
  • Reality Book
  • 270 pp – 18 euro

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